La visita di Obama a Cuba: inizio di un nuovo capitolo?

Che il disgelo tra gli Stati Uniti e Cuba fosse nell’aria si avvertiva già da dicembre 2014, quando il presidente Barack Obama aveva annunciato la volontà di porre fine all’embargo nei confronti dell’isola caraibica che si protrae dalla rivoluzione castrista terminata nel 1959 (anche se solo il Congresso potrà votare a favore di questa rimozione).
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Iran ed Occidente: l’accordo sul nucleare che unisce due “mondi”

Finalmente l’Iran è tornato ad affacciarsi al mondo dopo decenni di chiusura e di sanzioni che hanno minato pesantemente la sua economia. Poco meno di un anno fa, a Losanna, si è raggiunta un’intesa preliminare, seguita il 14 Luglio 2015 dall’accordo vero e proprio, il JCPOA (Joint Comprehensive Plan of Action), che sta cambiando positivamente il rapporto tra la Repubblica Islamica e l’Occidente, primi fra tutti gli Stati Uniti di Barack Obama, forti sostenitori del riavvicinamento.
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Corea del Nord – Il Paese sconosciuto che tiene in scacco il mondo

Nell’era della globalizzazione poche sono le realtà ancora sconosciute che riescono a celarsi dietro un muro protettivo. Eppure qualche esempio ancora c’è. Della Corea del Nord, ad oggi, noi conosciamo molto poco salvo quello che è già storia.
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Andy Warhol al Pan di Napoli: “Vetrine”

“Siamo come vetrine in cui noi stessi continuiamo ad esporre un bell’ordine, a nascondere o a mettere in mostra, le pretese qualità che altri ci attribuiscono – per ingannarci.” Parte con questa citazione di Nietzsche l’esposizione dedicata ad Andy Warhol al Pan di Napoli intitolata, appunto, “Vetrine” (fino al 20 luglio, a cura di Achille Bonito Oliva). 180 opere, su due piani: serigrafie su tela e su carta, fotografie, cortometraggi, bozze ed opere maggiori per una delle mostre record degli ultimi anni nella città partenopea. Del resto, “la Pop Art è per tutti” e l’intera produzione di Warhol ne è la dimostrazione. Bisogna però fare una piccola puntualizzazione: quando si parla di “arte totale”, come quella del genio americano, è necessario andare oltre la rappresentazione e approfondire la riflessione che ha portato alla produzione stessa. L’arte warholiana parte da una acuta osservazione della società dei consumi americana, in quegli anni in pieno boom, e del conseguente sovrastare dell’impersonalità e del conformismo. andy-warhol-vetrine[1]La ripetizione ossessiva dei soggetti, tipica dell’artista, potrebbe essere scambiata per una totale affermazione della sacralità dell’immagine di consumo, ma Warhol aveva in mente altro: l’accumulazione pone l’accento sull’inflazione di quello che la società stessa ha eletto a icone di consumo – ed ecco opere che raffigurano le Campbell’s Soup, Marylin Monroe, Jackie Kennedy, il Brillo e poi la Statua della Libertà e Falce e Martello – ma soprattutto all’inerzia della reazione degli “spettatori”.
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