APERTURA settimanale “Sportello Ascolto e Informazione per vittime di violenza”

 

 

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Sportello Ascolto e Informazione per vittime di violenza

Lo “Sportello Ascolto e Informazione per vittime di violenza” è un servizio che abbiamo deciso di offrire al nostro territorio. Aperto tutti i mercoledì dalle 18.00 alle 20.00, si inserisce nella nostra strategia di prevenzione, monitoraggio e contrasto dei fenomeni di violenza.

Riferimenti:
Dott.ssa Anna D’Alessio – Coordinatrice Sportello
Dott.ssa Antonella Villaggio – Coordinatrice attività di Rete

Qui tutte le informazioni necessarie: 

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Educazione alla legalità nella scuola delle Salicelle – ARTICOLO “Il Roma”

Articolo tratto dal quotidiano “ROMA” sul progetto:
“DIRITTI: CostruiamoCI il Futuro” , presentato con enorme successo martedì 18/11/2014 presso l’auditorium dell’Istituto Comprensivo Europa Unita, nel Rione Salicelle, periferia dell’area a Nord di Napoli.

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L’uomo e la divisa

“Vorrei una polizia su cui poter contare, di cui non aver paura, come invece succede a me quando vedo una macchina di pattuglia e sono da sola.” Questo lo dice Patrizia Moretti in uno dei più recenti appelli alla politica italiana, perché si impegni a intervenire su un sistema, quello delle forze dell’ordine, a tratti farraginoso. Se il nome di Patrizia Moretti risultasse ai più sconosciuto, meno lo sarà quello di Federico Aldrovandi.
E non è un bene questo, perché la fama raggiunta da Aldrovandi è la fama di una vittima. Fino al 25 settembre 2005 Federico è solo un diciottenne ferrarese che torna a casa a piedi, dopo una serata in discoteca certo con un po’ di alcol e droga in corpo, ma tutto sommato tranquillo. Ma sulla stessa via di casa di Federico il 25 settembre 2005 passa anche la pattuglia Alfa 3 di Enzo Pontani e Luca Pollastri. Questi ultimi chiameranno poi in aiuto l’Alfa 2 con a bordo Paolo Forlani e Monica Segatto. L’incontro/scontro di queste quattro persone con Federico determina la perdita dell’anonimato per questo studente di Ferrara di 18 anni e la trasformazione in “caso Aldrovandi”.
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