Quanto accaduto in questi giorni a Parigi è sicuramente un evento che nella sua profonda tragicità passerà alla storia. Non solo per essere una vera e propria offensiva al cuore dell’Europa, baluardo e confine del moderno Occidente, ma anche e soprattutto per quello che potrebbe comportare nelle immediate e future relazioni con il mondo islamico.
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Archivi del mese: gennaio 2015
#CHARLIE HEBDO – Se cambia l’Europa, vince il terrorismo
Il doppio assedio di Parigi si è concluso. Sono stati uccisi i terroristi che avevano aperto il fuoco contro la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo così come è stato eliminato Amedy Coulibaly, l’altro estremista che aveva tenuto in ostaggio circa quindici persone in un negozio di alimentari ebraico. Quattro di queste sono morte, altre quattro ferite gravemente.
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Siamo tutti Charlie Hebdo
La strage avvenuta nella redazione di Charlie Hebdo la mattina del 7 gennaio non è stato solo l’ennesimo atto di terrorismo compiuto da esponenti dell’estremismo islamico, ma è stato un vero e proprio attentato alla libertà d’espressione.
Musica allo stadio S.Paolo: una questione DECENNALE
È il 9 luglio del 2004, dopo l’esibizione di Vasco nel corso del tour Buoni o cattivi, il San Paolo chiude le porte alla musica. Continua a leggere . . .
La metro ferma, ANNO TRENTASEIESIMO
Di anni ne son passati 35 da quando cominciarono i lavori per realizzare la mitica metropolitana a Napoli, la famosa Linea 1, quella che svecchia la città, la rende più moderna e più praticabile.
Chi sono i TALEBANI che hanno colpito la scuola di PESHAWAR ?
Colpire i più piccoli, per vendicare il dolore con il dolore. È questa la folle idea che ha spinto un gruppo di talebani della sigla TTP a colpire, pochi giorni fa, una scuola a Peshawar, in Pakistan. La scuola era frequentata da bambini tra i 6 e i 16 anni, tutti figli di membri dell’esercito. Il bilancio ha davvero sconvolto il mondo intero con 141 vittime, di cui 130 studenti. “Abbiamo scelto con attenzione l’obiettivo da colpire con il nostro attentato. Il governo sta prendendo di mira le nostre famiglie e le nostre donne. Vogliamo che provino lo stesso dolore”. Queste le parole del portavoce degli attentatori Mohammed Umar Khorasani che ha di fatto rivendicato la strage. Continua a leggere . . .
Da dove arriva la forza dello “Stato islamico”?
Sei milioni di dollari al giorno all’incirca: questa è la cifra che guadagna l’Isis secondo Masrour Barazani, capo dell’intelligence curda e del consiglio di sicurezza regionale del Kurdistan. La domanda sorge spontanea: come può un gruppo di terroristi guadagnare cifre simili rafforzando giorno dopo giorno le proprie milizie?
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