Nobel per la pace a Kaliash Satyarthi e Malala Yousafzai

Il premio Nobel per la pace 2014 è stato assegnato a Malala Yousafzai, adolescente pakistana vittima (all’età di 13 anni) di un attentato dei talebani contrari alle sue battaglie, e all’attivista indiano Kaliash Satyarthi. I due da anni lottano per tutelare i diritti dei bambini e la loro istruzione.

Il Comitato per il Nobel ha dunque deciso di premiare due attivisti, appartenenti peraltro a due paesi rivali (India e Pakistan). Probabilmente questo Nobel per la pace, oltre ad essere un riconoscimento per le ardue lotte portate avanti dai due attivisti, ha cercato di accorciare un po’ le distanze tra i due paesi. Tra la prima dichiarazione della giovane Malala risaltano le parole: “Ho domandato al primo ministro indiano ed al primo ministro pakistano di unirsi a noi per la cerimonia ad Oslo.”

Malala Yousafzai è la persona più giovane ad essere insignita del Nobel in tutta la storia del premio. Studentessa ed attivista dall’età di circa 12 anni, combatte per l’affermazione dei diritti civili e per i diritti all’istruzione delle donne, negati da un editto talebano nella città di Mingora (sua città natale). Diviene celebre per la creazione di un blog-diario in collaborazione con la BBC, in cui denuncia le barbarie commesse dai talebani nella valle di Swat. All’età di 13 anni è vittima di un gravissimo attentato talebano e dopo una lunga fase di recupero, riprende il suo attivismo diventando un vero e proprio portavoce del diritto delle bambine all’istruzione.

Il Comitato per il Nobel premia queste figure sottolineando con quanto spirito ed amore i due si siano battuti contro lo sfruttamento minorile, il traffico di bambini destinati alla schiavitù ed il diritto all’istruzione, in particolare per le bambine.

Kailash Satyarthi, attivista del ’54 e da circa 30 anni, fu prima insegnante, dedicandosi solo dopo all’attivismo. Fondatore del movimento Bachpan Bachao Andolan ha salvato dalla schiavitù e reintegrato oltre 80.000 bambini. Satyarthi ha sempre combattuto in prima persona lo sfruttamento minorile, divenendo un punto di riferimento non solo per numerose organizzazioni internazionali ma anche per i lavori in agenda delle Nazioni Unite.

L’attivista indiano dedica il Nobel ai bambini, a quelli che hanno vinto e a quelli che purtroppo lottano ancora ogni giorno contro il mostro della schiavitù. Un premio sudato attraverso lunghe e dure battaglie, riconosciute ed apprezzate dal Comitato per l’efficacia e la pacificità di quest’ultime.

Nella foto appaiono a sinistra Malala Yousafzai e a destra Kailash Satyarthi.

Nella foto appaiono a sinistra Malala Yousafzai e a destra Kailash Satyarthi.

Entrambi gli attivisti dedicano questo traguardo ai bambini ed ai sostenitori che negli anni si sono battuti al loro fianco. Si spera che questo Nobel possa far capire quanto ancora c’è da fare per sconfiggere le ingiustizie e le schiavitù, quanto ancora possiamo fare, ma non facciamo, per dare forti e chiari segnali insieme ad organizzazioni, associazioni ed enti statali.

Un attivista indiano ed una pakistana (seppur giovane) hanno visto come il frutto dei propri lavori sia stato più grande di quanto potessero immaginare. Questo premio Nobel simboleggia quanto siano ancora diffusi oggi questi fenomeni e come sia possibile contrastarli attraverso i giusti mezzi.

Difendere l’infanzia e l’istruzione oggi rappresenta un messaggio, un messaggio rivolto al mondo intero che per essere civile non può gettare nel dimenticatoio tematiche così importanti.

                                                                                                     Umar Bance

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