Napoli difende la propria cultura: Non multate Port’Alba

A Napoli c’è una strada, Port’Alba, che collega piazza Bellini a piazza Dante. Probabilmente nessun cittadino napoletano ricorda quella strada senza libri.
Forse, fino a qualche giorno fa.

Rimozione delle bancarelle da Port’Alba

Per una ritrovata efficienza della polizia municipale, da circa dieci giorni le bancarelle, che rappresentavano la cultura stampata della città, sono state sgomberate e tempestivamente sostituite da auto e parcheggiatori abusivi, ormai parte del folklore napoletano. In questo caso, non c’è ombra di quei tutori della legge che con tanta intransigenza hanno imposto la rimozione agli storici librai di Port’Alba.
Raccontano i gestori delle otto librerie multate:

“La polizia municipale è venuta a multarci per occupazione abusiva di suolo pubblico, 117 euro al metro quadro, che diventano 170 dopo 3 giorni, moltiplicati per 8 librerie. Eppure abbiamo un tavolo in corso al Comune con l’assessorato per ottenere i permessi, senza i quali ci arriverà una multa ulteriore di 1700 euro a metro quadro per il canone Cosap, che per noi diventerebbe una spesa quasi insostenibile”.

I librai sono stati ricevuti, a Palazzo San Giacomo, dall’Assessore alle Attività Produttive Enrico Panini e dai rappresentanti delle Municipalità II e IV

«per presentare e discutere, insieme a tutti i librai di Port’Albarecita la nota del Comune – le proposte di lavoro definite dall’assessore alle Attività produttive Enrico Panini, dal Gabinetto del Sindaco e dalle Municipalità II e IV. Durante l’incontro si è concordato che le Municipalità II e IV, con il contributo dei librai, definiranno rapidamente il “Piano d’ambito delle librerie e della cultura”, strumento amministrativo che consente, con scelte specifiche, di valorizzare al massimo un luogo votato alla cultura e al sapere offrendolo, così potenziato, all’ apprezzamento dell’intera città. Inoltre per gestire al meglio la fase transitoria, le librerie presenteranno immediatamente la domanda di occupazione suolo alle Municipalità per le installazioni esterne, mentre l’assessore Panini si è impegnato, in una fase di grave crisi del settore, a rappresentare – condividendola – l’esigenza di rivedere le tariffe di occupazione suolo in considerazione dell’impegno che le librerie sosterranno per realizzare il relativo Piano d’Ambito».

Napoli alla propria cultura non vuole rinunciare. Port’Alba rappresenta la tradizione, la storia, il calore ed il colore della città. Appena si è diffusa la notizia, tante sono state le iniziative dei cittadini. Su Change.Org è stata lanciata una petizione che chiede al sindaco de Magistris un «Usufrutto a titolo gratuito del suolo pubblico a favore delle librerie di Port’Alba, Via Dei Librai»: in meno di una settimana sono state superate le 5000 firme. Lunedì 14 luglio si è svolto un reading letterario che ha coinvolto poeti e scrittori napoletani, organizzato dal Comitato Borgo Letterario con la collaborazione del Partito Democratico.
“Chiediamo nuove regole per l’applicazione della Cosap, agevolazioni o esenzioni per le attività di pubblico interesse e per l’occupazione di suolo pubblico per i banchi di libri. Non solo. Per le librerie che organizzano letture, presentazioni e iniziative volte a valorizzare il centro antico si dovrà prevedere la necessaria semplificazione amministrativa e burocratica in merito alle relative autorizzazioni, perché si tratta di manifestazioni di cultura a tutti  gli effetti, perché le librerie sono avamposti di civiltà a tutti gli effetti, e rappresentano la memoria e il tessuto culturale delle comunità”.

Reading

Dopo il reading, alle 19 è partito il BookMob, un particolare flash mob in cui i partecipanti si scambiano un libro rigorosamente incartato in modo che nessuno sappia cosa ha ricevuto prima della fine. L’evento, organizzato dalle associazioni Libri in Circolo e La Bottega delle Parole, è nato con l’obiettivo di protestare contro il provvedimento, usando proprio i libri come simbolo.
“Il BookMob è un momento simbolico di scambio di libri, perché la cultura va alimentata e non distrutta”, così Miryam Gison dell’ass. La Bottega delle Parole a margine dell’evento. “Sono fiducioso che tutti si sistemi” – replica Gianluca Calvino di Libri in Circolo- “non c’è nessun motivo perché venga tolto un simbolo della cultura napoletana quali sono le bancarelle di Port’Alba”. Una “catena umana”, invece, è stata organizzata dall’associazione Vento Democratico, martedì 15 luglio, a ribadire l’appello: Non multate la cultura. Port’Alba tornerà come prima, questo dicono le persone accorse qui. “Vogliamo il ripristino delle bancarelle, fanno parte della nostra tradizione e sono parte del panorama di Port’Alba. Chiediamo il ripristino perché con queste bancarelle, la cultura veniva fornita in modo diverso. Qui si trovano testi che costano poco e tutti, anche turisti stranieri, si fermano in questa storica via della cultura, anche e solo per una semplice visita nel folclore di Napoli”, spiega Roberto Colonna di Vento democratico.

Pare che la situazione sia verso la propria risoluzione: la vicenda di Port’Alba dimostra, per una volta, che il popolo napoletano sa farsi sentire per le giuste motivazioni. La cultura è per Napoli una ricchezza immensa, Port’Alba ne è il simbolo e non dobbiamo rinunciarci.

(ESCLUSIVA: qui l’intervista al sig. Pasquale Langella, titolare delle Librerie Dante Descartes di Port’Alba)

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